Author: Stefano Stellarsi

Cosmologie e Cosmogonie

Di w:Thomas Digges (1546?-1595) – Thomas Digges map: public domain, copied from here, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=281314

Alzando gli occhi al cielo l’uomo si è sempre trovato di fronte a questo mistero chiamato Universo. Un mistero che ha sempre cercato di comprendere, studiare. Per questo scienze come la cosmologia e la cosmogonia sono antiche e se ne può trovare tracci già fra gli Antichi Greci. Certo come molti altri settori – si pensi ad esempio alla stampa digitale e alla rivoluzione che l’ha riguardata rendendola alla portata di tutti – la tecnologia e l’innovazione collegata all’avvento di Internet e alla digitalizzazione hanno apportato modifiche sostanziali e miglioramenti, dotando gli scienziati di strumenti e mezzi sempre più precisi e in grado di fornire dati sempre più copiosi e dettagliati.

I babilonesi furono fra i primi a proporre modelli per studiare l’universo, i modelli astronomici. Questi modelli vedevano l’universo come un disco piatto appoggiato sopra a una grandssima distesa d’acqua. Questi modelli anticiparono le mappe di Anassimandro ed Ecateo di Mileto.

I filosofi greci cercarono di sviluppare loro modelli basati sullo studio dei moti dei corpi celesti. Il primo modello noto in tal senso è quello proposto da Eudosso di Cnido in cui, secondo l’interpretazione di Aristotele, le sfere celesti ruotano eternamente con moto uniforme attorno a una Terra immobile. Aristarco di Samo fu il primo a proporre un modello basato sulla centralità del sole.

Il modello cosiddetto aristotelico durò per circa due millenni, fino a quando Copernico riportò in auge la teoria di Aristarco con il mo la terra che ruotava sul proprio asse e il Sole al centro dell’Universo.
La cosmologia fisica dell’era moderna arrivò con Einstein che per primo applico la sua teoria generale della relatività per modellare strutture e dinamiche dell’universo.

Copernico e il sistema eliocentrico

Di Sconosciuto -http://www.frombork.art.pl/Ang10.htmhttps://www.welt.de/img/kultur/mobile152954235/1212503297-ci102l-w1024/Kopernikus-Gemaelde-in-Krakau.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=113500

Uno dei primi personaggi considerati in un certo senso rivoluzionari per l’astronomia fu Nicolò Copernico. A lui si deve la valorizzazione del sistema eliocentrico, con il sole al centro dell’universo, contro il sistema geocentrico che fino alla sua comparsa sulla scena era considerato l’unico modello di lettura valido.

Nato in Polonia nel 1473, Copernicò si laureò in diritto canonico all’Università degli Studi di Ferrara nel 1503. Pur non essendo stato il prmo scienziato a proporre la teoria eliocentrica, Copernicò fu senz’altro l’astronomo che più di tutti, in maniera rigoroso, riuscì a dimostrarla attraverso dei process di tipo matematico. Nonostante la laurea in diritto, fu astronomo, ecclesiastico, e anche medico.

La teoria eliocentrica di Copernico trovò pbblicazione ed evidenza scientifica nel libro “De revolutionibus orbium coelestium”. Il libro rappresenta un punto di partenza fondamentale per passare dall’ottica geocentrica a quella eliocentrica.

La teoria copernicana può essere ben condensata nei seguenti sette assunti:

  1. Non vi è un unico punto centro delle orbite celesti e delle sfere celesti.
  2. Il centro della Terra non è il centro dell’Universo, ma solo il centro della massa terrestre e della sfera lunare.
  3. Tutte le sfere ruotano attorno al Sole, che quindi è in mezzo a tutte, e il centro dell’Universo si trova vicino a esso.
  4. Il rapporto della distanza tra il Sole e la Terra con l’altezza del firmamento, è tanto più piccolo di quello tra il raggio della Terra e la distanza di questa dal Sole, che, nei confronti dell’altezza del firmamento, tale distanza è impercettibile (non viene quindi percepito alcun movimento apparente nelle stelle fisse).
  5. Qualsiasi movimento appaia nel firmamento non appartiene a esso, ma alla Terra; pertanto la Terra, con gli elementi contigui, compie in un giorno un intero giro attorno ai suoi poli fissi, mentre il firmamento resta immobile, inalterato con l’ultimo cielo.
  6. Qualunque movimento ci appaia del Sole, non appartiene a esso, ma dipende dalla Terra e dalla nostra sfera, insieme alla quale noi ruotiamo intorno al Sole come qualsiasi altro pianeta, e così la Terra compie più movimenti.
  7. Per i pianeti appare un moto retrogrado e un moto diretto; ciò in realtà non dipende da loro, ma dalla Terra; pertanto, il moto di questa sola basta a spiegare tante irregolarità celesti.

Nicolò Copernico morì a Frombork, in Polonia, nel maggio del 1543.